Auto intelligenti, SUV elettrici, l’usato che “tiene” il mercato, il gasolio che uscirà, invece dalle contrattazioni.
Il 2018 inizia con una serie di contraddizioni da rendere di difficile interpretazione i prossimi 12 mesi del mercato dell’automobile mondiale.
Tra tutti questi temi, uno in particolare ha raccolto interessi in diversi ambiti: la cosiddetta “svolta green” di Sergio Marchionne.
La Ferrari elettrica e il SUV Ferrari
Annunciata da anni, attesa con curiosità e scetticismo dai più, la Ferrari elettrica pare non essere più una utopia.
Non solo. Marchionne dal recente salone di Detroit ha tuonato che “Se qualcuno fa la supercar elettrica, quel qualcuno sarà la Ferrari.
E subito dopo, entro il 2020, nascerà anche il “FUV”, il SUV Ferrari.
Un annuncio che ha davvero scosso i mercati, ma che consolida la volontà da parte dell’Amministratore del colosso FCA di non voler stare con le mani in mano a guardare gli avversari buttarsi in mercati dove il marchio del Cavallino Rampante vuole primeggiare.
Evidentemente il vertice della Rossa sa che tutto è già pronto. La sfida, ovviamente, è con Tesla, che ha già annunciato la nuova elettrica Tesla Roadster (il lancio avverrà nel 2020), una supercar che raggiungerà i 400 km/h e sarà in grado di arrivare da 0 a 100 in 1,9 secondi.
Un cambio di tendenza rispetto alle dichiarazioni di un anno fa, quando lo stesso Marchionne aveva etichettato come “osceno” il solo pensare ad una Ferrari elettrica. Si sa che in termini di emissioni le elettriche rappresentino l’unica alternativa possibile alla dipendenza dalle lobby dei petrolieri (fatto salvo, però, che si passi alle energie alternative per produrla, altrimenti il circolo vizioso non si interromperà comunque) ma hanno alcuni grandi difetti.
Se per quello dei consumi e delle cariche che si avvicinano sempre di più alle performance delle vetture a combustione (si parla già di auto in grado di viaggiare senza problemi per oltre 500 km con una sola carica) e quello dei prezzi, sta abbassando enormemente la forbice iniziale rimane quello insuperabile per i puristi della meccanica: come verrà accettata la nuova Ferrari da chi è abituato a riconoscerne il sound del 12 cilindri da lontano?
Le case riusciranno a farci mantenere quel classico e inconfondibile rombo oppure dovremo vivere di ricordi, scaricando dalla rete i vecchi filmati alzando il sonoro a livelli da denuncia per inquinamento acustico?
Ma, soprattutto, è giusto che anche la Ferrari si butti in questi mercati (elettrico e SUV), snaturando la propria origine?
Se per l’elettrico sembra siamo arrivati a un punto di non ritorno, per il SUV c’è ancora spazio per discutere o a Maranello hanno già deciso?
Alessandro Zelioli