Bella, di una bellezza disarmante.
Questa l’emozione che colpisce al primo impatto con la nuova 71H, la Ferrari presentata oggi pomeriggio presso la sede della Scuderia a Maranello. Lo show, condotto da Marc Genè, durato una mezz’oretta scarsa, sotto l’occhio vigile di Sergio Marchionne che non ha rilasciato nessuna dichiarazione durante la diretta, he permesso di conoscere la vettura che Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen, dovranno portare ai livelli della Mercedes.
La livrea rossa su tutta la carrozzeria e il quadrifoglio verde, legame fortissimo con il pionierismo automobilistico, certamente incantano. Ma a incantare sono soprattutto le parole di Maurizio Arrivabene, Team Principal Ferrari Formula 1 che parla spesso di spirito di appartenenza.
“Avere attorno la squadra che fino a due ore fa ha lavorato per sistemare i dettagli della vettura, dimostra come questa sia una squadra vera. Un gruppo di persone consapevoli che stanno costruendo una Ferrari e che, in segno di rispetto, sono qui in piedi dietro la propria vettura. Siamo orgogliosi di esserne parte. E lo siamo anche perché questa macchina è stata fatta qui, a Maranello, a casa nostra in una Italia che ha anche in questo brand la sua eccellenza. Non vediamo l’ora di metterla in pista per vedere quello che potrà fare”.
Dopo aver superato l’eccitazione della nuova Rossa, si viene abbagliati dall’Halo, il sistema di protezione simile a un cupolino, imposto dai nuovi regolamenti che consentirà ai piloti di veder ridurre i rischi in caso di incidente. Una innovazione che non ha mancato di sollevare polemiche perché quella “croce” anteriore, potrebbe dare fastidio ai piloti. Ma Kimi e Seb non sono sembrati molto preoccupati.
“L’abbiamo provato e penso ci si abituerà molto presto – ha detto Raikkonen -. Per me è l’ottava volta con la Ferrari in Formula 1 e devo dire che oltre a essere un onore, è sempre molto emozionante. La macchina è bella e questo credo sia già un punto di forza”.
Stessa considerazione per Sebastian Vettel: “L’Halo è necessario. Non potevamo farne senza per le regole sulla sicurezza. Ma come tutte le novità, vedremo di farcela piacere subito. L’abitacolo è leggermente diverso, ma molto confortevole. Ora tocca a noi far vedere quello che può fare questa macchina. Perché la magia che si crea qui, poi va riversata in pista”.
Qualche innovazione, senza entrare troppo l’ha spiegata poi Mattia Binotto, Technical Director della nuova vettura, più volte chiamato in causa da Arrivabene.
“Il design e la performance credo siano i nostri punti di forza. Il posteriore è rastremato rispetto all’anno scorso e abbiamo un interasse leggermente più lungo.
Anche le modifiche legate alla sicurezza sono state realizzate per far confluire l’aria posteriormente creando un buon punto di penetrazione dell’aria. Gli accessi ai radiatori sono innovativi, ma nel complesso l’auto rappresenta un progetto molto interessante. Abbiamo lavorato sui punti di forza dell’anno scorso, dove nei circuiti lenti la macchina era competitiva. Dovevamo quindi migliorare sui tratti veloci e nell0affidabilità. Siamo certi di averlo fatto”.
Alessandro Zelioli