In tanti ce lo stanno chiedendo: guidare una Ferrari con cambio sequenziale, o completamente automatico, non diverte i nostri clienti.
Premesso che una Ferrari è sempre una Ferrari, e quindi non è difficile che possa emozionare anche il pilota più esperto, sono tanti motivi per cui abbiamo scelto di mettere a disposizione solo auto di ultima generazione.
Proviamo ad analizzarli assieme. E anche, successivamente, a discuterne.
Intanto godetevi questa Ferrari 550 Maranello, con cambio manuale, posteggiata da Motorsport Maranello.
- Si fa tanto parlare di globalizzazione, ma è innegabile che sul fronte automobili di lusso o supercar, l’Italia sia un gradino sotto rispetto al resto del Mondo.
Mi spiego meglio. Nel nostro paese vengono prodotti alcuni tra i modelli migliori dell’intero mercato automobilistico e tutti elettronici. Ma gli italiani che li acquistano sono pochi. Infatti, la maggior fetta del mercato di questo segmento di vetture, finisce all’estero dove, i cambi manuali sono solo un ricordo per collezionisti e appassionati del vintage. Difficile mettere alla guida un brasiliano o un americano, cercando di spiegargli quando è ora di cambiare, “ascoltando” il motore. - Mettere una 599 GTB o una F12 Berlinetta o una F430, che valgono più di un attico a Portofino, in colonna sulle nostre strade piene di camion a rimorchio che hanno le dimensioni di una delle migliori navi da crociera e pronte e mettere il muso in una rotonda che ha il diametro della O di Giotto, è un rischio che abbiamo calcolato.
Lo stesso calcolo, però, lo ha fatto il nostro assicuratore al momento di sottoscrivere la polizza che avrebbe dovuto coprire le spese di una Kasko capace di rimborsare il cofano di una di quelle vetture rimasto sotto la ruota di un dodici ruote tedesco carico di mattonelle, costretto a “calpestarci” perché il nostro autista aveva spento il motore, tradito dalla frizione della quale non conosce neppure la traduzione nella propria lingua. - Il cambio manuale, sulle sportive, non è praticamente più contemplato.
Leva e terzo pedale (ah, perché non lo sapevate che ne serviva uno supplementare per fare staccare la frizione?) a favore di leve e levette più o meno colorate e illuminate, sono scomparsi. - Abbiamo anche pensato che lasciare sulla strada un centinaio di euro ogni volta che si partiva poteva essere un piacere.
Quel rombo che porta alla “sgommata” grazie a un fuori giri esagerato, piace anche a noi.
Al nostro gommista, certamente sarebbe andato a genio, tanto che aveva già abbandonato il progetto di recupero della sua casa che stava costruendo a Casal Borsetti in cambio di una a Miami con piscina sul balcone e angolo barbecue, direttamente nell’Oceano. - Nuvolari e la sua generazione non esistono più.
Coloro che erano abituati a usare in maniera sportiva vetture di serie, sono solo un lontano ricordo e, nel caso del Mantovano Volante, ancora vivi grazie alla leggenda che si sono costruiti.
Un cambio manuale oggi, sarebbe quasi un motivo di “razzismo” al contrario: guarda quelli li che ancora hanno le Ferrari a cambio manuale. - La “doppietta”. Chi di voi sa ancora farla?
Quelli come me che non sono di primo pelo, la ricordano sulla Fiat Nuova 500: frizione, aria, frizione e via che si innestava la marcia.
Ma la doppia debraiata (come dicono i vocabolari si chiami la famosa doppietta), davvero ora metterebbe a rischio iniettori e altri sistemi meccanici nati per ben altri meccanismi estremamente sincronizzati.
Certo, abbiamo scherzato. O forse no?
Forse un insieme di tutto questo ci impedisce di mettere a disposizione Ferrari con cambio manuale.
Ma siamo certi che le “Rosse” che vi offriamo ogni giorno possano nascondere ben altre soddisfazioni, che probabilmente valgono la rinuncia a una leva che, a volte, risulta anche ingombrante.
Alessandro Zelioli